L’Abitato
Villafranca fin dal XIII secolo si caratterizza come uno dei più importanti centri feudali dei Malaspina: nel 1221, in seguito alle divisioni patrimoniali tra i due rami della famiglia (Spino secco e Spino fiorito), Villafranca – insieme a Mulazzo e tutti i territori posti sulla destra della Magra – vennero assegnati ai Malaspina dello Spino secco; dal 1266 diventò la sede residenziale e amministrativa del nuovo marchesato autonomo di Villafranca che comprendeva anche i castelli di Tresana, Lusuolo, Castevoli, e che nel corso della prima metà del XIV secolo si ampliò ulteriormente, fino a inglobare terre e possedimenti pertinenti i castelli di Olivola e Giovagallo.
La signoria dei Malaspina, pur tra alterne vicende e contrasti (ricordiamo solo nel XV secolo il dominio dei Campofregoso di Genova, e successivamente l’interesse degli Sforza di Milano) si protrasse fino alla conquista napoleonica d’Italia, che portò all’abolizione dei feudi imperiali e segnò la nascita delle prime municipalità.
Dopo la caduta di Napoleone, con il Congresso di Vienna il territorio di Villafranca entrò a far parte del Ducato di Modena; successivamente, dal 1848, venne compreso con tutti i territori dell’alta Val di Magra nel Ducato di Parma, fino all’annessione della Lunigiana al Regno di Sardegna (1859).
Villafranca divenne capoluogo di comunità nel 1816 e assunse la denominazione attuale nel 1863.
Il borgo di Villafranca, nonostante i bombardamenti subiti nel corso dell’ultima guerra mondiale, conserva ancora tracce apprezzabili di fortificazioni ed interessanti particolari dell’edilizia urbana medioevale: botteghe, portali, finestre, passaggi voltati che si affacciano su un unico percorso centrale (l’antico tracciato viario) chiuso nella parte sud orientale dai ruderi suggestivi ed imponenti del castello di Malnido, potente baluardo di difesa e presidio della Francigena ma anche sede della raffinata corte dei Malaspina dello Spino secco, centro di diffusione della cultura “cortese” elogiata da Dante nel canto VIII del Purgatorio: è assai probabile che il poeta, negli anni del suo esilio, sia stato ospite dei Malaspina di Villafranca ed abbia, forse, soggiornato nel castello di Malnido.
Dalla parte opposta, poco prima del ponte sul torrente Bagnone, sorge la Chiesa di San Giovanni Battista, le cui strutture attuali nascondono un più antico edificio trecentesco, costruito in concomitanza all’espansione e allo sviluppo del borgo.
A Villafranca numerosi negozi d’antiquariato meritano una visita per l’ampia scelta e la qualità di mobili, arredi, oggettistica, stampe e libri.