Il Castello di Malnido

Sullo scoglio alla confluenza del torrente Bagnone con la Magra, nacque, probabilmente attorno all’XI secolo, un presidio fortificato: il castello di “Malnido”, con funzioni strategiche di controllo della via di Monte Bardone (poi denominata Francigena o Romea), il più importante tracciato di comunicazione tra il settentrione e l’Italia centrale per tutto il periodo medievale, asse viario che ancora oggi attraversa longitudinalmente un ampio tratto del territorio comunale.

La presenza, in prossimità del guado sulla Magra, di una cappella intitolata a S. Nicolò, dipendenza del monastero benedettino di Linari (ai cui monaci erano affidati compiti di assistenza a pellegrini e viandanti), divenuta in seguito la più antica chiesa del borgo, oggi scomparsa, è un ulteriore indizio dell’importanza storica del sito.

Al castello di Malnido, verso la fine del XII secolo si contrappone l’agglomerato burgense di Villafranca, ricordato come “Lealville” (Villa-franca) per la prima volta nell’itinerario del 1191 percorso da Filippo Augusto, re di Francia, al ritorno dalla terza crociata. Il toponimo sembra suggerire ed attestare la presenza di un mercato, di un luogo per la sosta e l’ospitalità, di un fervore di vita sociale ed economica che dovette svilupparsi nel corso dei secoli XII e XIII proprio sul percorso della via Francigena all’incrocio con tracciati secondari provenienti dalla valle del Bagnone e dal territorio della Pieve di Castevoli (sulla sponda destra della Magra).

Il castello di Malnido fu anche sede della raffinata corte dei Malaspina dello Spino secco, centro di diffusione della cultura “cortese” elogiata da Dante nel canto VIII del Purgatorio: è assai probabile che il poeta, negli anni del suo esilio, sia stato ospite dei Malaspina di Villafranca ed abbia, forse, soggiornato nel castello di Malnido.